Multe vecchie: Milano inganna gli automobilisti
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Multe vecchie: Milano inganna gli automobilisti
Multe vecchie: Milano inganna gli automobilisti
Federconsumatori: verbali vecchi, non è vero che non si può fare ricorso
Multe, il Comune di Milano non ne imbrocca una, e tutti gli errori sono a proprio favore. Dopo il caos delle multe da autovelox notificate fuori tempo, ora tocca agli avvisi bonari per le multe vecchie non pagate. A parte che si tratta di multe vecchie forse non pagate (spesso, per propria ammissione, il Comune ha inviato avvisi pure a chi è perfettamente in regola), e comunque in tutti gli avvisi è scritto che l'atto non è impugnabile. Qui s'impunta, giustamente Fedederconsumatori: non è vero, dice l'associazione, che l'atto non sia impugnabile; il ricorso si può fare, eccome.
L'ATTACCO AL COMUNE - Federconsumatori Milano sta "valutando la possibilità di procedere. Al di là della soddisfazione per il fatto che Palazzo Marino abbia deciso di escludere Equitalia dalla riscossione dei propri debiti e che quindi multe e tasse saranno richieste in maniera ‘più umana' - spiega il presidente di Federconsumatori Lombardia Gianmario Mocera -, dobbiamo segnalare alcune anomalie nelle cartelle giunte ai nostri soci". Uno, la dicitura indicata nelle comunicazioni in base alla quale non sarebbe possibile presentare ricorso, in realtà è contraddetta dalla giurisprudenza. Due, la comunicazione del Comune è di fatto carente su diversi aspetti, tra cui la cosiddetta carenza di specificità dell'atto. Tre, il ricorso si potrà basare sulla contestazione della notifica della multa originaria, con tutti i rischi del caso. E quattro, il ricorso dovrà essere presentato, entro 30 giorni dalla ricezione della lettera del Comune, esclusivamente al Giudice di pace, sostenendo unicamente i costi vivi dell'azione.
SECONDO GUAIO - Soffermiamoci sui costi vivi dell'azione, ossia i 43 euro di tassa sul ricorso. In caso di vittoria, ricordate che il Comune di Milano deve assolutamente rimborsarvi (leggete qui SicurAUTO.it): al momento del ricorso, scrivete nella lettera al Giudice di pace che vi spetterà il risarcimento dei 43 euro di tassa. Senza contare che avreste anche diritto a farvi rimborsare la parcella dell'avvocato che vi ha eventualmente aiutato: 100 euro circa. Certo che se il Comune dovesse sborsare 43 euro per ogni ricorso perduto, più 100 euro per qualche avvocato, sarebbe un bel danno per le casse. Più le spese di notifica per inviare le multe e gli avvisi bonari a casa degli automobilisti: che spreco di denaro!
MA COSA VUOL DIRE PALAZZO MARINO? - Resta un dubbio: per "atto non impugnabile", il Comune di Milano che cosa avrà voluto dire? Forse, Palazzo Marino intende significare che non è un atto "formale" (cioè non è previsto da alcuna procedura) e quindi non si può presentare ricorso contro di esso. Sarà pure così, ma ciò non toglie che - se si è nei termini - si possano presentare ricorsi contro tutti gli altri atti della vicenda. Insomma, in un caso o nell'altro, il Comune di Milano esce per l'ennesima volta malissimo da un'altra questione legata alle multe.
Federconsumatori: verbali vecchi, non è vero che non si può fare ricorso
Multe, il Comune di Milano non ne imbrocca una, e tutti gli errori sono a proprio favore. Dopo il caos delle multe da autovelox notificate fuori tempo, ora tocca agli avvisi bonari per le multe vecchie non pagate. A parte che si tratta di multe vecchie forse non pagate (spesso, per propria ammissione, il Comune ha inviato avvisi pure a chi è perfettamente in regola), e comunque in tutti gli avvisi è scritto che l'atto non è impugnabile. Qui s'impunta, giustamente Fedederconsumatori: non è vero, dice l'associazione, che l'atto non sia impugnabile; il ricorso si può fare, eccome.
L'ATTACCO AL COMUNE - Federconsumatori Milano sta "valutando la possibilità di procedere. Al di là della soddisfazione per il fatto che Palazzo Marino abbia deciso di escludere Equitalia dalla riscossione dei propri debiti e che quindi multe e tasse saranno richieste in maniera ‘più umana' - spiega il presidente di Federconsumatori Lombardia Gianmario Mocera -, dobbiamo segnalare alcune anomalie nelle cartelle giunte ai nostri soci". Uno, la dicitura indicata nelle comunicazioni in base alla quale non sarebbe possibile presentare ricorso, in realtà è contraddetta dalla giurisprudenza. Due, la comunicazione del Comune è di fatto carente su diversi aspetti, tra cui la cosiddetta carenza di specificità dell'atto. Tre, il ricorso si potrà basare sulla contestazione della notifica della multa originaria, con tutti i rischi del caso. E quattro, il ricorso dovrà essere presentato, entro 30 giorni dalla ricezione della lettera del Comune, esclusivamente al Giudice di pace, sostenendo unicamente i costi vivi dell'azione.
SECONDO GUAIO - Soffermiamoci sui costi vivi dell'azione, ossia i 43 euro di tassa sul ricorso. In caso di vittoria, ricordate che il Comune di Milano deve assolutamente rimborsarvi (leggete qui SicurAUTO.it): al momento del ricorso, scrivete nella lettera al Giudice di pace che vi spetterà il risarcimento dei 43 euro di tassa. Senza contare che avreste anche diritto a farvi rimborsare la parcella dell'avvocato che vi ha eventualmente aiutato: 100 euro circa. Certo che se il Comune dovesse sborsare 43 euro per ogni ricorso perduto, più 100 euro per qualche avvocato, sarebbe un bel danno per le casse. Più le spese di notifica per inviare le multe e gli avvisi bonari a casa degli automobilisti: che spreco di denaro!
MA COSA VUOL DIRE PALAZZO MARINO? - Resta un dubbio: per "atto non impugnabile", il Comune di Milano che cosa avrà voluto dire? Forse, Palazzo Marino intende significare che non è un atto "formale" (cioè non è previsto da alcuna procedura) e quindi non si può presentare ricorso contro di esso. Sarà pure così, ma ciò non toglie che - se si è nei termini - si possano presentare ricorsi contro tutti gli altri atti della vicenda. Insomma, in un caso o nell'altro, il Comune di Milano esce per l'ennesima volta malissimo da un'altra questione legata alle multe.
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