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Scrivere ai giornali o alle Case serve veramente?

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Messaggio  Luca Ricci Gio Gen 03, 2013 10:40 pm

Scrivere ai giornali o alle Case serve veramente?


Lo abbiamo chiesto al nostro esperto che ci ha risposto con un interessante articolo.

Qualche volta può aiutare ma non aspettatevi miracoli

E' opinione diffusa (e ciò traspare anche dalle varie discussioni nei forum) che di fronte ad eventuali contestazioni con le concessionarie o le Case costruttrici di auto o moto, si debba, per aver ragione, necessariamente scrivere ai giornali (in particolare a quelli specializzati), al fine di screditare il tale Marchio con pubblicità negativa che possa o danneggiare l'attività di vendita e l'immagine della Casa (quindi una forma abbastanza esplicita di "vendetta") o, nella migliore delle ipotesi, nell'intento di farla cedere, acconsentendo alle richieste del cliente onde evitare contraccolpi sul piano dell'immagine.

E' un fatto accertato che la stragrande maggioranza dei clienti scontenti, prima o poi minaccino la concessionaria di scrivere ai giornali, qualora non vengano accolte le loro richieste.

Tale abitudine, che è stata incoraggiata a partire dalla fine anni '70 da alcune note riviste del settore introducendo apposite rubriche di lamentele, pone spesso dei limiti di natura legale poiché basata sulla logica, neanche tanto velata, del ricatto e, talvolta, della diffamazione a prescindere dai torti o dalle ragioni. Questo i giornali lo sanno bene, quindi, per evitare problemi, operano comunque una scrematura o censura.

Tuttavia, se una lettera diffamatoria viene inviata, oltre ad un giornale, in copia anche ad una Casa automobilistica o ad una concessionaria, ci possono essere gli estremi per una querela al cliente da parte di queste ultime.

Negli anni ‘80 la pubblicazione di una lettera di reclamo poteva avere il suo effetto (salvo che non fosse del tutto inaccettabile o infondata) poiché le Case erano ancora impreparate a fronteggiare il fenomeno in una posizione almeno paritaria.

Diciamolo francamente: non sempre il cliente ha ragione e spesso lo sa bene; però vuol portare acqua al suo mulino ed esagera nelle pretese. Insomma molti ci "stanno provando" perché altrimenti devono pagarsi una riparazione molto salata di cui il fabbricante non ha nessuna colpa, oppure sta scadendo il leasing e si inventa "difetti" inesistenti per ottenere sconti sul nuovo acquisto, etc.
Luca Ricci
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