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Semaforo con dispositivo Tred 'fuorilegge', multa non valida

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Messaggio  Luca Ricci Mar Set 08, 2015 4:07 pm


Semaforo con dispositivo Tred 'fuorilegge', multa non valida

Accolto ricorso automobilista fotografato a passare col rosso

05 maggio 2015

di Nuviana Arrichiello

ROMA- Il controllo automatico dei semafori agli incroci, contro le infrazioni al codice della strada, deve essere motivato sulla base dei dati sugli incidenti e sulla pericolosita' della strada al fine di garantire maggiore sicurezza. La loro installazione, quindi, non puo' essere arbitrariamente stabilita dai Comuni e deve necessariamente rispondere ad un progetto specifico, in base al quale tarare i tempi del ciclo semaforico nonche' il ritardo rispetto al rosso con il quale l'apparecchio deve iniziare a registrare i passaggi vietati. In sostanza lo scatto del primo fotogramma deve consentire di accertare che la manovra di attraversamento della intersezione sia già iniziata con il semaforo rosso. Questo vuol dire che, le multe rilevate con gli apparecchi automatici (nella maggior parte Tred - FTR ) installati ai semafori che vengono sistemati senza rispettare questi criteri, non sono valide.

E' la decisione innovativa scritta in una sentenza del giudice del tribunale di Bassano del Grappa che ha annullato quella emessa qualche mese prima in primo grado del giudice di Pace, che aveva invece condannato un automobilista, multato per essere passato con il rosso proprio grazie ad un apparecchio Tred per la rilevazione automatica del passaggio al semaforo. In pratica, secondo la sentenza, i comuni non potranno più affidarsi al caso e dovranno certificare le verifiche effettuate se vorranno riscuotere le multe elevate.

L'apparecchio in questione era stato istallato in un incrocio di una strada del Comune di Romano d'Ezzelino (Vicenza) e il giudice onorario che ha scritto la sentenza ha ritenuto che la multa andasse annullata perche' il Comune non aveva dimostrato che l'apparecchio fosse stato verificato e che la lavorazione dei verbali fosse nel controllo dei vigili. Nelle motivazioni della decisione del giudice onorario togato del tribunale di Bassano del Grappa, che ha accolto il ricorso dell'automobilista, si legge che ''ogni impianto semaforico'', in rispetto della sicurezza stradale, ''necessita di apposita progettazione da svolgere caso per caso da parte di professionisti esperti in materia di regolazione, (...) che tenga conto della tipologia dell'intersezione''. Inoltre, sottolinea la sentenza, ''i tempi semaforici non costituiscono decisioni discrezionali dei Comuni ma devono rispettare criteri oggettivi e scientifici elaborati e decisi da personale specializzato sulla scorta della dimensione dell'intersezione, della velocita' dei veicoli e della loro lunghezza, della misurazione e valutazione dei flussi veicolari e dei cosiddetti tempi di sicurezza''.

Inoltre la sentenza stabilisce il principio secondo il quale ogni incrocio, semaforo e relativo rilevatore di infrazioni, devono rispondere a un progetto specifico, in base al quale tarare sia i tempi del ciclo semaforico sia il ritardo rispetto al rosso col quale l'apparecchio deve iniziare a registrare i passaggi vietati. In particolare, dalle dichiarazioni fornite, il tempo del giallo del semaforo di via Spin di Romano, quello chiamato in causa, per intenderci, e' di ''cinque secondi''. Una tempistica che, cosi' ''come i tempi 3 e 4 secondi, sono considerati dal Ministero tempi minimi e sono meramente suggeriti nello studio prenormativo del CNR del 10 settembre 2001''. Infine per installare il controllo automatico in un determinato incrocio deve esserci una decisione motivata sulla base dei dati sugli incidenti e della pericolosita' di una strada. ''La collocazione del FTR - si legge nella sentenza - e' parimenti volta alla tutela della sicurezza infatti viene generalmente collocato tra intersezioni critiche nelle quali vi è accertata un'alta percentuale di incidentalita' originata dal passaggio con il rosso''. In sostanza, anche l'installazione degli apparecchi automatici rilevatori del passaggio con il rosso, come per gli autovelox, necessita di autorizzazione prefettizia nelle strade.
Luca Ricci
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