Multe: l'ordinanza del prefetto che respinge il ricorso deve essere motivata Cassazione Civile, sez. I, sentenza 24/01/2005 n° 519
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Multe: l'ordinanza del prefetto che respinge il ricorso deve essere motivata Cassazione Civile, sez. I, sentenza 24/01/2005 n° 519
http://www.altalex.com/documents/news/2005/01/21/multe-l-ordinanza-del-prefetto-che-respinge-il-ricorso-deve-essere-motivata
In caso di ricorso al Prefetto avverso ad una sanzione amministrativa ex articoli 203 e 204 del Cds, l’ordinanza ingiunzione di rigetto deve essere, a pena di illegittimità, motivata, sia pure succintamente, sia in relazione alla sussistenza della violazione, sia in relazione alla infondatezza dei motivi allegati con il ricorso.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 519 del 13 gennaio 2005, confermando la decisione del Giudice di Pace di Casamassima, che aveva accolto il ricorso di una società avverso il provvedimento prefettizio, in quanto privo di riferimenti alle doglianze prospettate nel ricorso amministrativo, adottato con modulo prestampato uniforme e senza alcun riferimento al caso esaminato.
La Suprema Corte ha sottolineato che la ratio della normativa in esame è quella di risolvere, per quanto possibile, le controversie di tale natura in sede amministrativa, deflazionando l’accesso alla giurisdizione, scopo che resterebbe frustrato ove si negasse ogni rilievo alla mancata motivazione sulle doglianze fatte valere in tale sede, in difformità dall’esplicito dettato normativo e, comunque, dal principio generale secondo il quale la violazione delle norme procedimentali attinenti alla formazione degli atti amministrativi ne determina la illegittimità.
In caso di ricorso al Prefetto avverso ad una sanzione amministrativa ex articoli 203 e 204 del Cds, l’ordinanza ingiunzione di rigetto deve essere, a pena di illegittimità, motivata, sia pure succintamente, sia in relazione alla sussistenza della violazione, sia in relazione alla infondatezza dei motivi allegati con il ricorso.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 519 del 13 gennaio 2005, confermando la decisione del Giudice di Pace di Casamassima, che aveva accolto il ricorso di una società avverso il provvedimento prefettizio, in quanto privo di riferimenti alle doglianze prospettate nel ricorso amministrativo, adottato con modulo prestampato uniforme e senza alcun riferimento al caso esaminato.
La Suprema Corte ha sottolineato che la ratio della normativa in esame è quella di risolvere, per quanto possibile, le controversie di tale natura in sede amministrativa, deflazionando l’accesso alla giurisdizione, scopo che resterebbe frustrato ove si negasse ogni rilievo alla mancata motivazione sulle doglianze fatte valere in tale sede, in difformità dall’esplicito dettato normativo e, comunque, dal principio generale secondo il quale la violazione delle norme procedimentali attinenti alla formazione degli atti amministrativi ne determina la illegittimità.
Re: Multe: l'ordinanza del prefetto che respinge il ricorso deve essere motivata Cassazione Civile, sez. I, sentenza 24/01/2005 n° 519
http://www.studiolegalemigliorino.it/wp-content/themes/twentyeleven/sentenze/Sentenza%2024472.11%20-%20Violazione%20Art.%20204%20CdS.pdf
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