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La multa autovelox lievita da 11 a 440 euro ma il Giudice di Pace annulla la cartella esattoriale !

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Messaggio  Luca Ricci Ven Ago 11, 2017 10:20 pm

Cervia (RA) , la multa autovelox lievita da 11 a 400 euro  

Una importante vittoria dal Giudice di Pace di Ravenna che sicuramente farà da esempio per tanti altri casi simili, una cittadina di Cervia (RA) viene sanzionata dall' autovelox dalla locale Polizia Municipale e nel verbale viene indicata la somma da pagare, 169 euro per sanzione e 11 per spese di notifica.
Complice il carattere minuscolo di stampa del verbale e l'intenzione di usufruire dello sconto previsto per il pagamento entro 5 giorni dalla ricezione del verbale la sanzionata si sbaglia e paga la sola infrazione al codice della strada ridotta ma non gli 11 euro delle spese, credendo di aver risolto la questione senza alcun preavviso dopo una anno le viene notificato una cartella dalla Sorit di 440 euro.
La locale Polizia Municipale aveva ritenuto il pagamento effettuato all'infrazione insufficiente e ritenuto come acconto, quindi doppia infrazione più spese di notifica del verbale, mora più altre spese di notifica della cartella per un totale di 440 euro rimanenti (detratta la somma per loro ritenuto di acconto).
La sanzionata non ci sta e si porta presso lo studio dell'Avv. Massimiliano Nicolai di Cervia che preso in carico il problema instaurava il ricorso al Giudice di Pace di Ravenna la quale accoglieva il ricorso annullando  cartella.  

articolo tratto dal Resto del carlino del 11 agosto 2017 pagina di Cervia (RA).
Cervia (Ravenna), 11 agosto 2017 -
Da quella multa per la velocità troppo alta erano rimasti fuori esattamente 11,11 euro. Spiccioli necessari per le spese postali che, non pagati, erano però lievitati fino a quasi 400 euro. La protagonista di questa singolare storia di burocrazia, una automobilista cervese di 65 anni, potrà ora raccontare di averla spuntata sia sul Comune di Cervia che sulla Sorit, la società delegata alla riscossione delle imposte locali.

Il giudice di Pace Maria De Rosa ha infatti appena accolto il suo ricorso chiarendo che «il recupero delle spese postali» nulla ha «a che vedere con il massimo e il minimo della sanzione» inflitta per avere violato il codice della strada. E che dunque «intendere il mancato pagamento delle spese postali e di notifica» come mancato pagamento di parte della multa, «appare illegittimo perché diversa è la causale dell’obbligazione».

La questione si era innescata il 22 aprile del 2015 esattamente alle 6:50. Perché è a quell’ora che la signora aveva violato i limiti di velocità sull’Adriatica. Secondo l’autovelox, viaggiava infatti agli 84 orari quando invece non avrebbe dovuto superare i 70. Uguale a tre punti in meno sulla patente.

Dal punto di vista della pecunia, se avesse pagato entro cinque giorni il verbale della polizia Municipale, quello sforamento della velocità le sarebbe costato 157,73 euro, così come previsto dalle modalità del pagamento in misura ridotta. Più naturalmente gli 11,11 euro di spese di notifica. Ma se avesse atteso a saldare o se non avesse pagato per intero l’importo, l’ammontare sarebbe cresciuto.

La 65enne aveva così deciso di mettere subito mano al portafogli per pagare la multa entro i fatidici cinque giorni dalla notifica e ottenere lo sconto previsto dalla legge. Per una svista erano però rimasti fuori gli ormai celeberrimi 11,11 euro. Ed è a quel punto che si è attivata l’irreversibile macchina burocratica con una perentoria cartella esattoriale recapitata a metà aprile scorso. Ovvero un’ingiunzione di pagamento della Sorit su mandato conferito nel dicembre 2016 dal Comune di Cervia. «L’intestatario suindicato – specificava l’ingiunzione – risulta avere omesso e/o ritardato il pagamento nei termini di legge». Ed è così che nel calcolo del dovuto, era tornata la multa, da pagare per intero (306,05 euro), più altre spese tra procedimento e notifica per un totale al centesimo pari a 395,05 euro.

Un bel balzo, non c’è che dire, rispetto agli 11,11 euro che mancavano alla signora per finire di saldare tutto. E se non avesse pagato nei termini previsti dalla legge, rischiava «esecuzione forzata, ovvero fermo amministrativo dei beni mobili, ipoteca sugli immobili» oltre all’acquisizione «presso possibili debitori di notizie circa l’esistenza di crediti» da prelevare.

Questa volta la donna, invece che rimettere mano al portafogli, si è però rivolta a un legale, l’avvocato Massimiliano Nicolai. L’esito del suo ricorso ora lo conosciamo. Perché – si legge nella sentenza – una multa per velocità troppo alta «pone la sua origine in una violazione di norme comportamentali». Mentre le spese di notifica rappresentano «una voce aggiuntiva». Insomma, la 65enne dovrà pagare al Comune solo gli 11,11 euro per dimenticare tutta questa storia.















http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/cervia-multa-velox-1.3325508
Luca Ricci
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